Novena di Natale per giovani – 19 dicembre

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Tutti i giovani vengono radunati nel luogo della  preghiera che è in penombra. Viene messo in risalto con delle lampade e delle luci solo il luogo in cui è stata collocata la capanna. In tale luogo vengono collocate anche le pietre.

C – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

T – Amen

C – Continuiamo il nostro cammino di preparazione al Santo Natale. Il Signore prepari i nostri cuori ad accogliere il Verbo eterno del Padre. 

(seduti)

G – Oltre 100 migranti sono morti al largo della Libia nel naufragio dei gommoni sui quali viaggiavano. Era il primo settembre 2018. 

T – 

Vieni di notte,

ma nel nostro cuore è sempre notte:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni in silenzio,

noi non sappiamo più cosa dirci:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni in solitudine,

ma ognuno di noi è sempre più solo:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni, Figlio della pace,

noi ignoriamo cosa sia la pace:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni a liberarci,

noi siamo sempre più schiavi:

E dunque vieni sempre, Signore.

Vieni a consolarci,

noi siamo sempre più tristi:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni a cercarci,

noi siamo sempre più perduti:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni, tu che ci ami:

nessuno è in comunione col fratello

se prima non è con te, o Signore.

Noi siamo tutti lontani, smarriti,

né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo.

Vieni, Signore. Vieni sempre, Signore.

(David Maria Turoldo)

(in piedi)

Dal fondo del luogo della preghiera viene introdotta la Parola di Dio, mentre si canta un canto adatto. Viene posta su un leggio dal quale si da lettura del vangelo.

Dal vangelo secondo Luca (2,4-6)

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.

Alla fine della lettura del Vangelo il luogo della preghiera si illumina, il Vangelo viene posto al centro della Capanna e tutti tornano a sedere.

(seduti)

G – Sarebbe stato un dicembre sereno anche per Hamir. Seppur non Cristiano era alla ricerca della pace. Se solo si fosse messo al centro l’amore e non la fame di denaro. Leggiamo la pagina che Hamir avrebbe scritto sul suo diario…

L – 

1 settembre 2018

Caro Diario, 

sono Hamir, ti scrivo dopo una luna giornata dall’Italia. So che può sembrare strano, ma ho deciso di lasciare Tripoli durante la notte. Non ce la facevo più dopo quel 26 agosto, vorrei una vita migliore.

Arrivato al porto non pensavo che così tante persone la pensassero come me. Io, un ragazzo di 16 anni, solo in mezzo a tante persone; ero spaventato… ma ci siamo dati forza a vicenda.

Ci siamo imbarcati, e tutto procedeva a gonfie vele; nei nostri volti si leggeva tanta paura, si, ma anche tanta speranza.

Tutto d’un tratto però il gommone che viaggiava insieme al mio si è fermato… non capivo cosa fosse successo, ma il mio gommone ha continuato a navigare. Sentivo le urla delle persone che chiedevano aiuto e ho iniziato a preoccuparmi. Ma ho iniziato ad avere seriamente paura quando anche il nostro si è fermato…dicono per un guasto al motore. 

Subito abbiamo chiamato i soccorsi e da quel momento ogni istante sembrava eterno.

Panico, c’era chi piangeva, chi era fermo immobile, chi pregava, chi cercava di svincolarsi.. ma eravamo in mare aperto e niente ci avrebbe salvato… se non i soccorsi, fortunatamente sono arrivati subito. Ci siamo salvati tutti, alcuni feriti ma non gravi. Siamo arrivati a riva grazie alle scialuppe di salvataggio… non ci credevo!

Tutto il panico, la paura, non c’erano più, si era tutto fermato in una calma piatta… come il mare che guardavo dalla terra ferma mentre i medici senza frontiere distribuivano coperte e vestiti puliti.

Nella calma del mare, dopo quella che è stata per me una ‘tempesta’, ho visto speranza, di un mondo migliore, di un mondo di pace.

E chissà se la guerra nel mio paese, come in altri, un giorno si calmerà, com’è successo oggi al panico di tutti noi naufraghi ormai liberi. Ti farò sapere, a presto. 

(a cura di Giorgia, Mattia e Melissa)

Si lascia un tempo per il silenzio. Alla fine si legge insieme il salmo di lode.

SALMO 125

Chi confida nel Signore è come il monte Sion:

non vacilla, è stabile per sempre.

I monti cingono Gerusalemme:

il Signore è intorno al suo popolo

ora e sempre.

Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi

sul possesso dei giusti,

perché i giusti non stendano le mani

a compiere il male.

La tua bontà, Signore, sia con i buoni

e con i retti di cuore.

Quelli che vanno per sentieri tortuosi

il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi.

Pace su Israele!

C – Ricevete la Parola di Dio, consegnatela ai vostri amici, fate in modo che la Storia possa cambiare ancora e che il Vangelo cammini sul vostro impegno.

Mentre si esegue un canto, vengono consegnati ai giovani tre fogli con un brano del Vangelo da consegnare ad altri tre giovani. è un invito a vivere il Natale e a segnare positivamente la Storia.

C – L’altro non dovrebbe essere il pericolo, l’altro dovrebbe essere un’ancora di salvezza, … Rivolgiamoci al Padre con la preghiera che Gesù ci ha insegnato

T – Padre nostro

C  – Preghiamo

O Dio, che hai rivelato al mondo con il parto della Vergine lo splendore della tua gloria, concedi al tuo popolo di venerare con fede viva e di celebrare con sincero amore il grande mistero dell’incarnazione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

C – Benediciamo il Signore

T – Rendiamo grazie a Dio

Brano del Vangelo da Consegnare

Vivi davvero… 

vivi il Vangelo nella tua vita… 

Cambia la storia…

Dal Vangelo secondo Matteo (7,24-27)

Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

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